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San Pietro

La badia, costruita nei primi anni del mille, fu donata nel 1038 dai Conti Cortesi all'abate Guimezone, insieme ad appezzamenti di terreno sufficienti per vivere nella solitudine e nella preghiera. Attorno al 1500 la proprietà, abbandonata dai benedettini, fu divisa fra i monaci Gonzaghiani e i Camaldolesi. Tra i due ordini religiosi scoppiarono frequenti liti finché, dopo l'incendio del 1558, i Camaldolesi s'impossessarono della badia, restaurandola e ampliandola.Un viale di lecci conduce alla piccola chiesa. L'edificio, sebbene ritoccato più volte – la facciata è neoclassica (1800) – conserva preziosi elementi che ne documentano l'originaria fondazione romanica. Fra questi, la forma basilicale a tre navate e i bei capitelli delle colonne e dei pilastri interni, decorati con motivi vegetali e animali. L'antico monastero benedettino, annesso alla chiesa, è stato trasformato in un elegante e confortevole albergo.

San Pietro – Cripta
Il presbiterio, luogo strettamente riservato ai monaci, è rialzato: al di sotto si trova la cripta abbellita da 8 robuste colonne. I muri perimetrali sono in pietra calcarea così come il quadrato campanile, arricchito nella sommità da quattro sontuosi archi e da mattoni in cotto. Accanto alla chiesa esiste ancora una cisterna, un pozzo, una foresteria.